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APPROFONDIMENTI
SUL PENSIERO
EDUCATIVO
TRA ARTI PERFORMATIVE &
FILOSOFIA

 
 

In questa serie di incontri/laboratori si esploreranno
le dimensioni di pensiero e creazione che attraversano
le pratiche artistiche stabilendo contatti
ed ibridazioni possibili tra discipline, discorsi, tecniche,
al fine di sviluppare nuove complessità di pensiero
per le nuove generazioni.

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programma 2023

dalle 15.00 alle 18.30 / Fabbrica delle Candele

▲ sab 25 febbraio How to grow a lotus °°° Francesca Proia*
▲ sab 11 marzo Filosofia ed ecosofia °°° Arianna Mazzotti **
▲ sab 1 aprile La scena che educa °°° Agnese Doria**
▲ sab 15 aprile Dalla metafora al concetto °°° Sara Baranzoni**
▲ sab 13 maggio L’azione precede il pensiero °°° Eleonora Sedioli**

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Sabato 25 febbraio 2023
How to grow a lotus
Scuola temporanea sul corpo sottile
conduce Francesca Proia

“L’individuo riceve un’immagine e l’energia che contiene. Prima o poi diverrà un tutt’uno con lei, e per suo tramite sarà d’un tratto trasformato” Joan Skinner
Il processo di ricerca corporea basato sullo yoga innesca in me un fenomeno di fioritura percettiva. In un dato momento, la mente si apre letteralmente come un fiore, a captare, tra le memorie latenti nella storia del corpo, quelle che in quell’istante sono pronte a farsi racconto. É qualcosa di spontaneo, come un succo che cola da una pianta.
Vorrei arrivare a una pratica in cui nessun gesto, neppure un respiro, sia dato per scontato: tutto deve avere una sua rifondazione organica nel momento.
Poter sentire il corpo come una cosmologia di ciò che siamo. Corpo non disgiunto dai pensieri, dal creare, dal dire. Corpo misterioso, a un tempo materia dell’inconscio e superficie imperturbabile. Corpo origine del tempo, fonte di messaggi segreti, di risorse continue e inaspettate, e che, sempre, anticipa la coscienza.
La sensibilizzazione che questa pratica produce costituisce l’inizio di ogni atto performativo possibile: un corpo spogliato da ogni condizionamento, capace di ricreare il tempo e lo spazio.
La scuola propone un lavoro sulle tecniche dello yoga atte a mettere a fuoco il tema della presenza. A partire da qui, verranno esplorati differenti modi per generare una danza. 
La scuola è accessibile a chiunque interessato.

Francesca Proia. Laurea in Conservazione dei Beni Musicali. Ha lavorato come danzatrice in Italia e in Francia per le compagnie Monica Francia, Habillé d’eau, Masaki Iwana. Ha collaborato a lungo ed è stata assistente coreografa per il regista Romeo Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio. Attiva nell'ambito della creazione performativa, ha presentato i suoi lavori nei maggiori festival italiani e in Francia, Germania, Giappone, Stati Uniti, ricevendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale.  Interessata da sempre alle pratiche di rinnovamento percettivo, giovanissima si diploma insegnante di yoga. Tutto il suo lavoro è attraversato da un percorso di studio dello yoga che diviene una forma di ricerca poetica appoggiata sulle tecniche sottili. Master Yoga Teacher registrata con Yoga Alliance, nel 2018 fonda a Ravenna I vasi comunicanti, scuola di alta formazione e ricerca yoga accreditata da Yoga Alliance (RYT 250PLUS) e I campi magnetici, percorso di ulteriore specializzazione rivolto a maestri di yoga (RYT 350). Numerose le sue pubblicazioni dedicate allo yoga.

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Sabato 11 marzo 2023
Filosofia ed ecosofia
Riflessioni sul pensiero ecologico
conduce Arianna Mazzotti

Il ragno ha subito
preso fuoco –
e fa bruciare l'erba.   
Kyōshi

Cosa si segna e si con-segna nell'incontro? Cosa chiamiamo, quando diciamo “materia”? Cosa resta, lì dove qualcosa si consuma fino a sparire?
Un laboratorio è anzitutto un luogo di ascolto e di composizione: si procede alla ricerca di un ritmo e di un rapporto altro con le voci del pensiero che materiano la creazione concettuale. Oggetto del laboratorio è l'indagine intorno a un problema antico e per molti versi inattuale: l'identità di mente e materia, ciò che possiamo chiamare “natura”. Cosa comporta pensare questa identità nelle nostre pratiche di esistenza? In che modo filosofia ed ecosofia possono frequentare oggi quei luoghi che si aprono oltre la logica dualistica?
Non si tratta di pervenire a una definizione, ma di porre noi stessi in esercizio con i saperi e gli immaginari che ci abitano e con quelli che si incontrano. Si tratta di mettere in frizione delle idee per generare una comprensione, nel cui vortice si è compresi. 

Arianna Mazzotti Classe 1987, insegna Storia e Filosofia nei licei. Si è laureata in Filosofia all'Università di Ferrara, con una tesi sul pensiero di María Zambrano ed ha conseguito il titolo magistrale in Scienze Filosofiche a Bologna, con una tesi sui concetti di natura e di prassi nella fenomenologia di Merleau-Ponty. Ha approfondito gli studi filosofici verso una prospettiva interculturale e interdisciplinare, conseguendo il Master in Studi Orientalistici e Interculturali, presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini, patrocinata dall'Università di Urbino. È membro del gruppo di ricerca dell'Università di Bologna “Officine Filosofiche” ed è socia del Laboratorio di Filosofia e Cultura “Mechrí” di Milano. Svolge, in maniera informale, laboratori itineranti di con-ricerca filosofica con alcuni colleghi e amici, intorno ai problemi dell'ecosofia e delle pratiche etico-estetiche.

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Sabato 1 aprile 2023
La scena che educa
Il teatro come strumento educativo nella crescita armonica dei più giovani
conduce Agnese Doria

Rivolto a giovani docenti ed educatori

Perché il teatro dovrebbe essere un linguaggio importante anche nei percorsi educativi e scolastici? Come individuare lo spettacolo adatto? Di cosa hanno bisogno i ragazzi oggi? Di quale teatro c’è bisogno? Sono solo le prime domande da cui prendono le mosse questi due incontri che nascono dal desiderio di offrire a docenti, educatori e tutti gli adulti che a diverso titolo hanno a che fare con i giovani l’opportunità di esplorare e approfondire l’educazione alla visione con particolar riferimento alla scena performativa e teatrale.  Attraverso il racconto di esperienze e le testimonianze di chi quotidianamente riflette e fa pratica delle questioni legate al “giovane
spettatore” si avrà modo di comporre un mosaico di voci e prassi, competenze e sperimentazioni capaci di mettere in luce una nuova consapevolezza sul nostro essere spettatori, oggi, e sul ruolo delicato e tuttavia vitale che può avere l'adulto che accompagna i più giovani a vivere singolarmente e collettivamente l’esperienza di visione.
Agnese Doria. Laureata in lettere e filosofia al Dams Teatro, dopo la laurea ha lavorato a Milano nella redazione di Ubulibri diretta da Franco Quadri. Dal 2007 è giornalista iscritta all’ordine dell’Emilia-Romagna. Ha collaborato con La Repubblica Bologna e l’Unità Emilia-Romagna scrivendo di teatro. Tra i fondatori di Altre Velocità, è la responsabile del settore educativo dell’associazione dedicato all’educazione allo sguardo per bambini e bambine, ragazzi e ragazze dai 6 ai 19 anni, nei contesti scolastici e non.


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Sabato 15 aprile 2023
Dalla metafora al concetto
conduce Sara Baranzoni

Molto spesso, nel desiderio di comprendere ed affrontare la realtà, ci serviamo di metafore o immagini che ci paiono simbolizzare alcuni aspetti in modo potente. La rete, l’albero e le radici, le lenti, il martello, la piattaforma, sono solo alcuni esempi possibili. Ma può davvero una metafora aiutare ad orientarci nella complessità del presente, o per viverlo – e quindi trasformarlo – abbiamo bisogno di pensare diversamente?
In questo laboratorio si partirà da immagini vive che hanno generato metafore comunemente usate per descrivere la realtà quotidiana, per poi interrogarsi su come, a partire da esse, è possibile derivare concetti e forme discorsive capaci di agire performativamente su di essa.

Sara Baranzoni.È dottore di ricerca in Studi teatrali e cinematografici presso l’Università di Bologna. Attualmente è docente di Performance e di Metodologia della ricerca in arte presso l’Universidad de las Artes di Guayaquil (UArtes, Ecuador), e adjunct lecturer presso la Technological University Dublin, Irlanda (TUD Dublin). Le sue ricerche si muovono nell’ambito della filosofia della tecnologia, l’ecologia politica e le arti performative. Ha pubblicato numerosi saggi in italiano, francese, spagnolo e inglese; è cofondatrice della rivista internazionale di filosofia La Deleuziana, membro del network Red de Estudios Latinoamericanos sobre Deleuze y Guattari e del network Digital Studies.
Per UArtes è anche co-coordinatrice di due progetti internazionali Horizon 2020-Marie Curie Actions: Real Smart Cities (2017-2022) e Networking Ecologically Smart Territories (NEST, 2021-2024) finanziati dall’Unione Europea.

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Sabato 13 maggio 2023
L’azione precede il pensiero
conduce Eleonora Sedioli / Masque teatro


Il laboratorio indagherà il concetto di espressione elementare del corpo, al fine di far emergere la natura intima del gesto. Attraverso una serie di esercizi fisici basilari la figura lavorerà sui fondamentali del concetto-azione: sforzo, allungamento, compressione, attesa, astrazione.
A partire quindi dal corpo, si porteranno i giovani partecipanti ad acquisire consapevolezza di sé, potenza espressiva, capacità di creazione.
Le due giornate di laboratorio vedranno nella prima fase un lavoro di scomposizione del movimento, attraverso la frammentazione del gesto, accompagnando la figura verso spazi interiori.
Nella seconda fase a  partire da alcune  “parole chiave”,  si lavorerà alla ricerca del proprio “motore” interno, attraverso il quale giungere alla creazione di nuove forme.

Eleonora Sedioli
Performer e attrice. Giovanissima inizia il suo percorso artistico con Masque teatro, debuttando nello spettacolo Eva Futura (1999). Da allora è attrice in tutte le produzioni della compagnia sviluppando un proprio percorso originale, sino a divenire la figura che individua la poetica del gruppo. Un atletismo solido la spinge ad affrontare la scena come un lottatore danzante. Nel 2008 è figura sola in Head VI, spettacolo liberamente ispirato a Logica della Sensazione di G. Deleuze, primo lavoro in cui il corpo è segnato da una partitura “anamorfica”.
Nel 2001 Masque teatro riceve il premio UBU Speciale della giuria per il progetto “Prototipo” di cui Eleonora Sedioli è una delle attrici protagoniste.
Con La macchina di Kafka e Just Intonation prende forma una fisicità animale, impudica e intima insieme, creatura territoriale” generatrice di suono.
Al 2011 risale la collaborazione con il fotografo Enrico Fedrigoli che ne fissa, con la tecnica del banco ottico, le posture in movimento. Le tavole andranno poi a comporre nel 2012 una mostra monografica “ES”, presentata sia in Italia sia all’estero.
A lei è dedicata una sezione del libro fotografico Overground che raccoglie il lavoro del fotografo di scena Luca Del Pia.

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a cura di MASQUE TEATRO
masque@masque.it / 393.9707741

laboratori gratuiti - rivolti a ragazze/i under 35

*Teatro Félix Guattari via Orto del fuoco 3
**Fabbrica delle Candele Piazzetta Corbizzi 30

con il contributo di Comune di Forlì
Assessorato alle Politiche Giovanili