Nido familiare

 

Titolo originale: Családi Tüzfészek. Regia: Béla Tarr. Sceneggiatura: Béla Tarr . Fotografia: Barnr­a Mihók, Ferenc Pap. Musica: János Bródy, Mihály Móricz, Szabolcs Szörényi, Béla Tolcsvay, László Tolcsvay. Montaggio: Anna Kornis. Suono: András Vámosi. Interpreti: Laszlone Horvath (Irén), Krisztina Horváth (Krisztike), László  Horvath (Laci), Adrienne Kádár (Doctor), Gaborne Kún (madre di Laci) Gábor Kún (padre di Laci), Gábor Kún jr. (Gabi, il figlio giovane), Janosne Oláh (Valika), Irén Rácz (una collega di Irén) József Korn (il funzionario), János Szekeres (la cognata), János 0láh (Valika). Produzione: Studio Béla Balázs (Budapest). Origine: Ungheria, 1977. Durata: 115'. Formato: 35mm, bianco e nero, 1:1,37.

 

 

Per Nido familiare di Béla Tarr si può ben parlare di lieta sorpresa. Non ci è dato sapere se si tratti del primo film di questo regista, che è comunque nuovo per noi. Certo e che la padronanza con cui si muove tra cinema-verità e introspezione psicologica, fra documentarismo d'ambiente e scioltezza narrativa, ne fa già più di una promessa. Le traversie di una giovane coppia, costretta a vivere in casa di parenti, testimoniano di una crisi (quella degli alloggi, ma anche e soprattutto quella dell'istituzione famiglia) che il regista affronta con capacita di approfondimento pari alla leggerezza di mano. Viene in mente il miglior Forman del periodo cecoslovacco, con qualche nota umoristica

in meno e con una più organica visione della problematicità del quotidiano, emergente soprattutto dall'acuta intuizione con cui è costruito il personaggio femminile. (Sandro Zambetti, «Cineforum» 190, dicembre 1979)

 

II primo film di Béla Tarr pone le basi per i suoi film successivi. Tutti i suoi temi centrali sono qui visibili: un'attenzione costante al profondo malessere esistente nella società, disfunzioni familiari e individuali, e un'incapacità diffusa di trovare la felicità. Come i due film successivi, Nido familiare fa suo lo stile realistico e documentaristico del cinema-verità, focalizzandosi sui problemi quotidiani della gente che lavora. Nel tentativo di catturare momenti veri della vita dei protagonisti, Tarr utilizza attori non professionisti e li riprende nella loro ricerca di un appartamento, un problema che affligge molti paesi comunisti. La giovane coppia del film è costretta a vivere in un appartamento di una stanza in compagnia dei genitori di lui. Questa prossimità forzata crea problemi e discussioni senza fine. Quando il giovane marito torna dal servizio militare, tutte le tensioni esplodono. Suocero e nuora cominciano a scannarsi, mentre il povero marito viene preso in mezzo e lasciato solo a se stesso. (Piers Handling, Toronto 1995)

filmografia