OOFFOURO/N.P.A Officina Ouroboros
     
ABQ - Mechanical extensions in four arithmetic operations (primo studio indiano)
 
Ricerca, coreografia e movimento: Alessandro Carboni
 
Musiche: Danilo Casti
 
Produzione e cura: N.P.A Officina Ouroboros 2006
 
Mechanical extensions in four arithmetic operations è il primo studio nato dai risultati di una ricerca condotta all'interno dell’Università di Calicut  di Thrissur nel sud dell’India alcuni mesi fa.  Per circa 5 mesi ho avuto modo di verificare ampliare le mie conoscenze sul movimento e la danza, ma soprattutto ho avuto modo di snodare dei concetti che da tempo rimanevano sospesi senza una collocazione precisa. L'idea era appunto di quella di riverificare la mia pratica,  senza temere la distanza, in una altro contesto geografico e sociale come quello indiano. Sono partito da Londra, dall’Europa dall’Occidente, considerando Samuel Beckett, e il centenario della sua nascita, come un importante momento per riflettere sullo stato del teatro contemporaneo occidentale, ovvero sulla sua funzione. L'esigenza nasceva soprattutto nel considerare questa ricorrenza come ipotetico grado zero della rappresentazione, in cui lo zero, considerato come il "non-numero", il nulla, diventa un'entità fisica, il fondamentale pilastro su cui far ruotare tutto il progetto.
Ho cercato di attraversare Beckett soprattutto dopo aver osservato da vicino alcuni aspetti coreografici della sua opera, soprattutto l'utilizzo del numero come entità pura, come unità grammaticale. Infatti non potevo che partire da Quad,  una coreografia per 4 danzatori. In questa opera, i danzatori attraversavano le diagonali del palcoscenico quadrato evitando continuamente il centro, quasi come fosse una zona pericolosa, proibita. Il centro del palcoscenico diventava il grado zero, come un oggetto spaziale vuoto, azzerato da qualsiasi movimento.  Beckett studia matematica, ma utilizza il numero procedendo all'inverso descrivendo soltanto il suo potere. Incominciò ad interessarsi ai sistemi di numerazione binari, il Gray Code usato soprattutto per sistemi di comando meccanici. Inoltre, introduce l'idea di sistema chiuso attraverso precise regole di entrata e uscita dei danzatori, utilizzando appunto la sequenza numerica del Gray Code come pura istruzione. Beckett ripulisce il movimento facendolo diventare pura funzione. La danza si trasforma in puro movimento di deambulazione, la camminata. I danzatori si muovono da un lato all'altro dello spazio seguendo una sequenza di entrate e uscite nel palcoscenico:  1, 13, 134, 1342, 342, 42, e poi 2, 21, 214, 2124, 143, 43, successivamente 3, 32, 321, 3214, 214, 14, e infine 4, 43, 432, 4321, 21, 21. Quad diventa una struttura coreografica ciclica che si auto-genera e allo stesso tempo si cancella, con andamento ricorsivo. Beckett elabora una essenziale "coreografia di istruzioni" per danzatori nella quale azione, tempo e spazio vengono precisamente calcolati. Mi sembrava di trovarmi davanti  ai primi esperimenti di macchine di calcolo, come la Macchina delle Differenze o al progetto per la Macchina Analitica di Charles Babbage oppure davanti al genio di Alan Turing che nel 1936 che, come sappiamo, inventò il concetto di Macchina astratta che, ancora oggi, sta alla base della teoria della computabilità.
Quad di Beckett non solo diventava un pretesto per aprire come un ariete dei corridoi su cui far confluire diversi concetti intorno all’utilizzo della matematica e del numero nella danza e nella coreografia, ma diventava l’occasione per testare le sue potenzialità in altri contesti territoriali, lontani dall’occidente. Il baricentro della mia ricerca non poteva che spostarsi decisamente verso oriente. Intendevo ripartire da zero, seguire il suo spostamento geografico da oriente verso occidente. Ripartire dall’origine dello zero, ma per il verso opposto, dall'Europa verso l'India. Come sappiamo gli indiani conoscevano lo zero già dal 3000 a.C. e grazie a loro, venne importata la concezione del sistema numerico posizionale, in base 10, che possiamo considerare una delle più grandi rivoluzioni della storia della matematica. Inoltre, come sappiamo, lo zero ha anche permesso a nuovi sistemi ad esempio quello binario.  Volevo spostarmi fisicamente e geograficamente sempre più a est, alla ricerca dell'origine stessa del "numero" e del "non numero". Ho lavorato per 5 mesi studiando l’utilizzo del numero come entità pura nelle danze tradizionali indiane, Kathakali e Bharatanatyam. Ho cercato di procedere parallelamente studiando matematica Vedica, le sue applicazioni dalla geometria alla teoria degli insiemi. Lo zero anche in questo caso diventava un problema spaziale, l’entità che permetteva di identificare il vacuo, l’assenza di spazio, il vuoto. Considerando questi due punti apparentemente lontani, uno in India e l’altro in Europa, ho cercato di creare un asse oriente-occidente. Ho cercato di riscrivere Quad esplorando il mio alfabeto e cercando di inserire nuove strutture e sequenze di  movimento  basate su semplici estensioni e calcoli aritmetici.
Il Progetto OOFFOURO/N.P.A Officina Ouroboros nasce ad Assemini, in Sardegna, intorno all’anno 2000. Il Progetto nasce con l'intenzione di costruire una solida base organizzativa autonoma di lavoro concentrandosi soprattutto sul teatro e tutto ciò che riguarda la condizione umana in continua evoluzione nella società contemporanea. I componenti stabili del gruppo sono Alessandro Carboni e Danilo Casti.
 
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