ZACHES TEATRO regia-coreografia-drammaturgia del suono Luana Gramegna Produzione 2009 Zaches Teatro, co-produzione Kilowatt Festival 2009
Cos’è che colpisce nel Goya delle Pitture Nere? Cosa rimane impresso alla mente? Il Fascino dell’Idiozia è un’indagine sulle atmosfere che abitano le Pitture Nere, restituite sulla scena attraverso luce, suono e movimento. I corpi sono concessi allo sguardo per sottrazione, strappati al buio, al silenzio e all’immobilità. Il fascino per Goya e le Pitture Nere è il fascino per l’idiozia nel suo significato etimologico: la visione del mondo come universo personale, privato, inafferrabile e quindi incompreso, considerato fuori dalla normalità, dalla socialità, idiota appunto. Abituarsi al buio significa vedere più a fondo, intuire presenze in un’oscurità che ha un suono. Pitture sonore dipinte da un idiota sordo.
Zaches Teatro indaga la relazione tra danza contemporanea, mezzi espressivi del teatro di figura, rapporto tra movimenti plastici e live electronics. Nel 2009 inizia la Trilogia della Visione, progetto sulla percezione alterata del vedere come alterazione percettiva della mente. Il Fascino dell’idiozia è la prima tappa. Partecipa a: Volterra Teatro, Kilowatt Festival, Performing Arts Festival (Lahore/Pakistan), C.R.T. Milano, Zoom Festival, Ipercorpo, Festival Metamorfosi, Man In Fest (Romania), II Press/Play International Artist Broadcast (Detroit), Eruzioni Festival, Festival Anticorpi, Teatro Fondamenta Nuove, Fonderia di Aterballetto, TeatarFest (Sarajevo). |
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