Ejzenštejn coltivò nel tempo di una vita, e nell’arco di passioni policrome e visioni estreme, la frattura tra il corpo vivente e l’immagine estatica. Cercò la pelle e il respiro dell’animale spingendo a contraddizioni insolubili la tensione della forma. Nelle stanze del labirinto si mostrano il filo della ricerca e le tracce degli incontri: Mejerchol’d, il mago del movimento; Klages, il filosofo del ritmo vitale; Bataille, il cacciatore degli idoli oscuri. Alla fine del viaggio si rivela il mostro bifronte e proteiforme di Disney/Stalin.

Raimondo Guarino è professore ordinario di Discipline dello Spettacolo dal 2007 nell’Università Roma Tre. Ha scritto su Shakespeare (Shakespeare: la scrittura nel teatro, Roma 2010), la scrittura nelle culture teatrali (Beyond Books and Plays, con Lene Buhl Petersen, Firenze 2019), teatro e città nel Rinascimento (Teatro e mutamenti, Bologna 1995, riedito da Cue Press nel 2019), la nozione di ritmo nel teatro del Novecento (Ritmo, con Paolo Apolito e altri, Potenza 2018).