
Sinossi
Davai: sembra ripetere eternamente l’altro eroe dell’opera. Le membra fragili si staccano dalla terra ed emergono nell’acqua putrida e gelida.
Davai …. E Ivàn se ne va. Nel grembo di quell’uomo che ci dà la madre, nasce la culla perenne dei nostri sogni. Inseguili, custodiscili, rassegnati ad essi, sii loro così vicino da non riconoscerli più.
Sempre sull’attenti. Qui. Ora. Al posto di guida. Su questo quaderno mastro. Scrivere di qualcosa che non esiste. Che sta nascendo. Eppure il fatto vorrebbe sopraffarla, deve averla vinta. Noi, gli intenti ai fatti, coloro che fondono le cose e i luoghi, rame solforoso per un bronzo che non si affatichi, noi, dicevo, perso nell’intento di una scrittura che cerca coloro che un tempo educarono, i poveretti, cercatori di ori marci, di tigri pigre, affossati mestamente.
Capisce il funzionamento? L’erpice comincia a scrivere; compiuto il primo tratto di iscrizioni sul dorso, lo strato d’ovatta scorre e volta adagio il corpo sul fianco, per offrire nuovo spazio al dente. Intanto le parti trafitte posano sull’ovatta, la quale grazie ad una preparazione speciale, arresta subito l’emorragia, rendendo possibile una nuova e più profonda incisione.
Epimeteo e come lui, noi, a cercarne, invano, la comprensione.
Sottile, velata di incongruenza, la vista appare, come cumulo di gomene, canape, metalli (dietro a questi stanno le figure nell’attesa, le mandibole meccaniche, pronte all’urlo, soffiano sul fuoco ardente delle fucine, il carbone di legna si unisce al calcare per dare la forza allo stagno, che urla).
Il velo nasconde l’oggetto, diluisce la polvere, succhia l’ossido bianco e la terra perde consistenza, quasi dimentica del suo antico compito, quello di arginare per dissolversi. Allunghiamo una mano, (oh, lettori!), una ferita al cuore, in tal caso una vera ferita, il pennello è caduto. Non c’è più. Cosa rimane di quel ragazzo? In due parti diviso, la macchia stenta a dissolversi, la camera indugia sul vortice, dimentica l’orrore del prima, eppure tutto è immobile, l’acqua scorre, il vento semina le erbe della sua docilità, il fiume resta lì, a dipingere la scena. Cechi di una aspirazione, a tutti i costi. Volo, volo.!
Nella sapienza di un possibile, che nella sua mano diventa a tratti figurabile, ella si accosta al pittore, ne diventa l’amante nascosta, lo accoglie in sé, e traccia o quantomeno sembra disegnare le linee di un racconto bastardo, nato dal tradimento, come sepolto, sotto cumuli di rovina: lardo per cani, carne per umani? Affiancarsi al pensiero dell’altro, alle sue immagini: erigere un muro fatto di nebbie, imbrattare quel muro, per riconoscerne la propria mano.
Saltava su quella lamiera forata, un sottanino da gheisha, gesso in faccia, una grande fatica, il viso chinato, sulla spalla, e cadi: arco di cerchio. Loro cadevano allora, allievi di un luogo che non c’era, di un’idea mai nata, corpi rinsecchiti pronti a divenir pelle di tamburo e nuovamente il suo nome: Stefan Alcoooootttt!
Che stia leggendo dai suoi appunti?
Esercizio costante: gambe tese, piedi a martello.
Martello. E’ una massa di acciaio innestata su di un manico di legno. Il peso medio del martello d’attore va da 600 grammi al Kilo. Il peso più adatto varia a seconda della natura dell’attore: chi è fornito di grandi masse muscolari sceglie il più pesante; un carattere nervoso e svelto preferisce un martello più leggero. Il lavoro svolto da un martello dipende da due condizioni: il peso e la velocità impressagli dal braccio, in queste proporzioni: a peso doppio, lavoro doppio, a velocità doppia, lavoro quadruplo. Cioè il lavoro è proporzionale al peso per il quadrato della velocità. Quindi nella scelta del martello, non prendete il più pesante della serie, ma quello di maggior peso che, dopo ripetute esperienze, non pregiudichi la sveltezza dei movimenti.
Se vi accingerete a questo, mai vi capiterà di affrancarvi dal vostro destino: che sia benevolo, ancora una volta.
Crediti
attori / fonditori
Catia Gatelli, Eleonora Sedioli, Lorenzo Bazzocchi, Andrea Basti, Eugenio Debegnac, Massimo Fraternali, Olivier Caumont, Lia Pari, Claudia Angrisani, Federica Cangini, Paolo Carbone, Mario Cossu, Eva Geati, Giordano Giorgi, Benedetta Guidi, Mauro Masini, Tihana Maravic, Daniela Macello, Claudia Roselli, Manuela Savioli, Alessandro Scarano, Vincenzo Schino, Elisa Andreani, Gabriella Artini, Valerio Bonanni, Caterina Cidda, Pasquale De Marzo, Annina Di Oronzo, Marco Di Stefano, Debora Fioravalle, Tomas Kutinjac, Andrea Labozzetta, Elisa Lazzerini, Livia Lupatelli, Maia Pedulla’, Marco Perfetto, Giovanni Scacchetti, Giorgia Sinicorni, Agnese Verdelli
ideazione e progettazione
Lorenzo Bazzocchi
fonditore
Massimo Fraternali, Studio d’arte M8, Sassocorvaro
assistenti fonditori
Giordano Giorgi, Alessandro Scarano
assistenti alla fusione
Mario Cossu, Andrea Basti, Paolo Carbone, Olivier Caumont, Giordano Giorgi, Alessandro Scarano, Mauro Masini, Vincenzo Schino
allestimento fonderia
Catia Gatelli, Eleonora Sedioli, Lorenzo Bazzocchi, Andrea Basti, Eugenio DeBegnak, Claudia Angrisani, Federica Cangini, Paolo Carbone, Mario Cossu, Eva Geati, Giordano Giorgi, Olivier Caumont, Benedetta Guidi, Mauro Masini, Tihana Maravic, Claudia Roselli, Alessandro Scarano, Vincenzo Schino
allestimento in Piazza Ganganelli
Catia Gatelli, Eleonora Sedioli, Lorenzo Bazzocchi, Andrea Basti, Eugenio DeBegnak, Claudia Angrisani, Federica Cangini, Paolo Carbone, Mario Cossu, Eva Geati, Giordano Giorgi, Benedetta Guidi, Mauro Masini, Tihana Maravic, Claudia Roselli, Alessandro Scarano, Vincenzo Schino
costruzioni in officine Masque
Eleonora Sedioli, Lorenzo Bazzocchi, Catia Gatelli, Andrea Basti, Daniela Marcello, Vincenzo Schino
icona
Manuela Savioli, Lia Pari
organizzazione
Catia Gatelli
assistenti
Maria Concetta Mercuri, Claudia Roselli, Alessandro Scarano
consulenze, collaborazioni
Fonderia Morri, San Marino – Fratelli Acquarelli, rottami di ferro,Campiano, Ravenna – Sesto Guidi, rottami metallici, Forlì – Massimo Sassi, Roberto Cambi, Fonderia Franco Fabi – Forlì, Marinelli Pontificia Fonderia di Campane – Agnone, Betti, attrezzature per panifici e pasticcerie, Forlì
Galleria fotografica
foto di
Federica Giorgetti
Video
regia video
Monica Petracci
Calendario
7- 8 -9- 1-0 -11 luglio 2004 – SANTARCANGELO DEI TEATRI -Santarcangelo
Periodo primo, Intuizione delle proporzioni
dal 28 aprile al 2 maggio 2004
Periodo secondo, il volume delle cose
dal 20 giugno al 6 luglio 2004
Periodo terzo, ritmi percepibili all’occhio
dal 7 all’11 luglio 2004