Sinossi

Nella macchina di Kafka agisce la bestia. Come ne “La tana”. Ma l’animale non pianta bandiere a dichiarare il suo territorio.
Sta in attesa; aspetta che il pericolo imminente si faccia sostanza: solo allora potrà combattere con le armi a sua disposizione, le potenze sonore, gli impatti acustici, gli acufeni della memoria.
Nell’opera di masque intervengono certamente, a definire i confini concettuali, gli strumenti offerti dai due filosofi francesi: il concetto di minorità e di territorio, di molteplicità e di divenire. La macchina di kafka rimane comunque il luogo di un esercizio, della ricerca di una sonorità senza confini, dove, allontanata la melodia, si lavora per glissandi, di intensità e frequenza: suono deterritorializzato che esce dai confini dello strumento, agito da altra intenzione, per farsi massa sonora indefinibile, eternamente variabile.
Lavorare le masse sonore dall’interno e così lanciare la questione del minore come lavoro di decostruzione, un lavoro oscuro tra macchine, “entre automatas”.
Da una parte l’arpa, lo strumento martoriato, il pianoforte sventrato, dall’altra il disklavier, potente lettore di note.
Al centro il traduttore organico, il vivente che trascende la sua umanità per farsi puro servizio al suono.
Un suono che vive per se stesso, come forma autonoma, al di là delle limitazioni imposte da melodia ed armonia, che si pone, da subito, in posizione alta per discendere impetuoso e risalire.
Il suono prodotto dalla macchina “disklavier-donna” è alla fine travolgente come tempesta di mare. Lo spazio per questa operazione di liberazione sonora (aborriamo il temperamento equabile!) è il corpo della stessa figura: alle spalle sono così affidate le velocity (i volumi), al volto le altezze (la frequenza), alle mani la durata delle note.
Eleonora diviene “creatura territoriale”, dove è il ritmo delle intensità variabili, dei glissandi a   creare la vera figura, a definirne gli aspetti organici; un potente feed-back: la massa sonora lavora per definire la natura della donna che la genera.

Crediti

con
Eleonora Sedioli
ideazione
Lorenzo Bazzocchi
tecnica
Antonio Rinaldi, Stefano Cortesi

produzione
Masque Teatro
con il contributo di
Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì

Galleria fotografica

foto di

Laura Arlotti
Paolo Pennuti

Video

regia video

Paolo Pennuti

Calendario

11 marzo 2010 – TRENK ART FESTIVAL – Tarragona – Spagna

3 – 4 – 5 – 9 10 – 11 – 12 luglio 2009 – SANTARCANGELO FESTIVAL – Celletta Zampeschi – Santarcangelo

4 ottobre 2009 – CRISALIDE XVI – Ex Filanda Maiani – Forlì