
Sinossi
Materia cani randagi trae la sua origine da La Persuasione e la Rettorica di Carlo Michelstaedter. Sull’opera del giovane filosofo, morto suicida nel 1910 all’età di 23 anni, si innestano le visioni del regista ungherese Béla Tarr.
Si sono preparati per un abbandono.
Sono in attesa di un abbandono. Si presentano a sè stessi. Così come sono?Combattere fino all’ultimo respiro. Sentire che le dita dei piedi sono lì. Hanno costruito la loro scena. Personaggi per passione. La figura che si portano sulle spalle è leggera, il vestito rosso di paillettes. Tre parole scritte nella terra da fonderia: torpore, divertimento, disperazione.
Ancora una volta il vetro ci separa da loro. Con una piroetta lei si affaccia. Scherza col fuoco di una passione che la divora, pone le gambe in avvitamenti, le braccia a sostenerla.
Senza sguardo, necessari a sè stessi si armano di solitudine. Viaggiano su binari, vicini? lontani? Mah, che importa. Sanno che saremo noi a disegnare la loro storia. Muti bambini inquieti.
Corpi senza corpo. Voci. Se alzi lo sguardo … Cadono. Perennemente cadono. Come sostenuti da pesi. Contrariamente da quanto si aspetterebbero dal loro destino, escono quando l’uomo si siede. Qui, tch, tch, tch, non si scherza. Ed è allora che lascia cadere lo spolverino. Abbandona il legno, che arde, non di fuoco, e arretra fino allo scranno di metallo. Accompagnata dall’altro che, nudo colle scarpe in mano, affila i tacchi per l’ansia e la sorpresa di trovarsi lì, con loro, cosa mai aspettata, neppure immaginata. Il clarinetto lo tocca e lo sospinge, avvolge l’aria delle sue note. Come fossero grimaldelli dell’avvenire, qualcuno traccia il cammino, e già lo si ritrova solo.
Non può farlo. Non posso farlo, si urla addosso per quell’agire che non gli appartiene. La rosa gli si disfa nella mano. Deve resistere, o meglio, deve aver pazienza. Che rida, se vuol ridere. Gli altri sono già pronti, chiudono le corsie della scena, affondano col ballo uno spazio che si allarga come l’acqua che cade, dovrebbe cadere, copiosa. Cade e si riprende.
Crediti
con
Catia Gatelli, Eleonora Sedioli, Lorenzo Bazzocchi, Matteo Gatti
e con
Vanni Bendi (chitarra), Giampiero Cignani (clarinetto)
Davide Castiglia (violino), Stefano Delvecchio (organetto)
scene
Lorenzo Bazzocchi, Eleonora Sedioli
musiche
Bevano Est
luci
Lorenzo Bazzocchi
elettronica
Matteo Gatti
ideazione e regia
Lorenzo Bazzocchi
produzione
Masque teatro, Mood Indigo
Galleria fotografica
Sguardi critici
Gli attori? soli come cani randagi
Franco Cordelli, Corriere della Sera
Calendario
3 – 4 – 5 giugno 2006 – RASSEGNA UN ALTRO TEATRO Teatro Diego Fabbri – Ex Filanda Maiani – Forlì
dicembre 2006 – ERT TEATRO DELLE PASSIONI – Modena
marzo 2007 – LA SOFFITTA – Laboratori DMS – Bologna
giugno 2007 – RASSEGNA UN ALTRO TEATRO Teatro Diego Fabbri – Ex Filanda Maiani – Forlì
8 – 9 settembre 2007 – CRISALIDE – Ex Filanda – Forlì