La necessità di una lucida trance sembra essere la costante indicazione che ci viene consegnata quando si cerca di decifrare l’ardua lotta che sta alla base del cominciamento. Affrontare il vuoto e scontrarsi con esso abbisogna di tenacia, soprattutto di uno strumento che funga da catalizzatore ossia che triggheri lo stato di quiete e lo trasporti al di là delle barriere erette, non dall’Es come banalmente si potrebbe affermare, ma dalla biochimica dell’esistenza che fabbrica continuamente gli enzimi della normalità. È solo attraverso l’alterazione indotta che si può sperare di essere catapultati nella verità del proprio essere.
L’alterazione produce simulacri. A questi ci affidiamo per recuperare le forze necessarie ad imbastire la costruzione di un altro mondo nel quale sopravvivere. Come Living dead ci inchiniamo così al cospetto di un moloch che perennemente ci tiene incatenati sull’orlo del precipizio dal quale possiamo affrancarci offrendo la nuca al legaccio che uno spirito liberatorio può offrirci e questo, sappiamo, a scapito della libertà.
Col voodoo accogliamo tutti i nostri divenire.
Col voodoo abitiamo la buia luce.
con Eleonora Sedioli
ideazione Lorenzo Bazzocchi
tecnica Angelo Generali
comunicazione Francesca Mambelli
foto Lorenzo Crovetto
produzione Masque teatro
con il contributo di MiC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
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sguardi critici
Lucida trance lancinante tra miseria e disperazione di Franco Cordelli, Corriere della Sera
«Voodoo», nella ruggine polverosa il grido di dolore della natura di Mariateresa Surianello, Il Manifesto
Opera Prima: il festival totale tra performance, danza e teatro di strada" di Renzo Francabandera, PAC
Una grande fiducia nel teatrodi Michele Pascarella, Gagarin - Orbite Culturali
Magia e Mito – Voodoo di Masque teatro di Maria Dolores Pesce, Rumor(s)cena
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