Crisalide 1997 dal 28 luglio al 3 agosto IV edizione lo
spazio scenico
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Masque Teatro | ||||||||||||||||
Accademia degli artefatti | ||||||||||||||||
Terza decade | ||||||||||||||||
Crisalide 1996
si concluse con un incontro, aperto al pubblico, delle compagnie invitate
alla rassegna. Le riflessioni allora scaturite sono state approfondite
nei mesi successivi. Pensando all'edizione di Crisalide 1997, abbiamo
a lungo ragionato circa il valore d'uso del termine "visibilità".
Questo concetto organizzativo variamente interpretato in Italia in
questi ultimi anni, ha animato gli sforzi di numerosi attori istituzionali
e non, e prodotto risultati di indubbia importanza. Su di esso sono
state costruite intere rassegne. Crediamo che non sia più tempo "della
priorità del vedere o del farsi vedere", nè di cercare perle
nel mare delle intenzioni teatrali. Qualche cosa ci ha chiamati altrove,
a predisporre i nostri strumenti e le nostre convinzioni per creare
un ponte di esperienze che possa consentire nuove libertà a realtà teatrali nascenti o consolidate.
Nella pratica, questo concetto si traduce in una diversa strutturazione
della rassegna.
Le
giornate dal 29 luglio al 1° agosto saranno
dedicate ad un seminario
di studio condotto da Thierry Salmon (regia), Renata Molinari (drammaturgia),
Enrico Bagnoli (illuminotecnica), Patrizia Saive (scenografia). Con
attenzione essoterica al ristretto numero dei partecipanti, verrà
affrontato il concetto di "spazio scenico" come elemento
drammaturgico autonomo. L'operare di di tale concetto, nella poetica
e nella estetica, ai vari livelli della creazione teatrale, costituirà il principale problema conoscitivo negli incontri di studio, ai quali
parteciperanno sei compagnie di teatro (due componenti per compagnia).
Il seminario sarà seguito da due giorni di incontro, aperti al pubblico:
sabato 2 e domenica 3 agosto. La riflessione partita dalle giornate
di studio, e fondata sul carattere artisticamente determinante della
concezione dello spazio nella rappresentazione, costituirà la tematica
di scambio, di confronto di pensiero e di esperienza, all'interno
di uno spazio-tempo. Queste due giornate saranno coordinate dal
Professor Raimondo Guarino Docente di Storia dello spettacolo al DAMS
di Bologna. Saranno presenti Thierry Salmon, Renata Molinari, Patrizia
Saive, Enrico Bagnoli
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Raimondo Guarino | ||||||||||||||||
Lo spazio è il punto di sutura tra il senso e il dominio dell’azione, ma, ancor più nettamente, è la dimensione in cui si incontrano l’eredità e l’invenzione, la libertà e il limite. Quando pensiamo lo spazio scenico, queste ambiguità non si possono eliminare. La skenè è originariamente la tenda che circoscrive e qualifica uno spazio naturale, toccato dall’incontro tra uomini e dei. Si tratta di un luogo anteriore all’istituzione del teatro come luogo del fare e vedere spettacoli. La scena è il luogo di un fare comune che ritorna nel teatro per metterlo in relazione con le feste campestri e la rappresentazione dei miti, evocando eventi e valori che lo hanno preceduto e lo fondano come istituzione della città. Ma le etimologie hanno un valore relativo. Comunque, lo spazio scenico designa la coscienza di uno stato anteriore, una scoperta che non può essere rovesciata e materializzata come imitazione di cose note e riconoscibili, ed è in realtà l’apparizione di un percorso di conoscenza che si rende visibile. La scena è un percorso di conoscenza, una scelta che taglia la totalità del visibile, e mette in relazione il tempo del teatro con dimensioni anteriori. Con il lavoro che lo ha preparato, con il mondo in cui il teatro si realizza, con i soggetti che lo hanno pensato prima di esporsi al rischio e all’incontro dello spettacolo. La macchina scenica è la costruzione di corpi e oggetti, stazioni e direzioni destinate a segnare l’esperienza dell’azione e dello sguardo. Il luogo su cui interviene la scena può essere un luogo naturale e storico, carico di memoria concreta. Può essere il luogo , archeologico, storico, e naturale che è divenuto lo spazio vuoto e virtuale del teatro. Nel tempo delle macchine cinematografiche, la scena restituisce alla stanza visiva limiti e dilemmi, riscopre la fatica del vedere, il campo in cui il pensiero e la materia si allontanano e si incontrano in altre forme e figure. |
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programma dal 28 luglio al 1 agosto Lo spazio scenico Seminario
di studio
Thierry Salmon ......................regia Patricia Saive ................scenografia Renata Molinari .........drammaturgia Enrico Bagnoli .........illuminotecnica partecipano Terza Decade .........................Bologna Accademia degli Artefatti ...........Roma Teatro aperto ...........................Milano Teatrino Clandestino ...............Bologna Tanti cosi Progetti...................Ravenna Deposito dei Segni ..................Pescara Teatro Reon ...........................Bologna Aenigma .......................Pesaro-Urbino Fanny&alexander................... Ravenna Rio Rose............................. Danimarca Masque teatro...............................Forlì |
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